Dovevano venire dalla Norvegia per farci sentire cullati dalle onde su una spiaggia illuminata dai raggi obliqui del tramonto, rilassati ma divorati dalla saudade. La musica dei Kings of Convenience è così, carezzevole e struggente e anche se l’ascolti tra le mura millenarie del Castello svevo di Cosenza, sotto un cielo nero e punteggiato di stelle, si ha sempre quella sensazione di dolce malinconia che ti danno i paesaggi marini nel passaggio dal giorno alla sera. Ed è facile abbandonarsi alle voci tenui e suadenti del duo di Bergen e alle loro chitarre acustiche.

I Kings of Convenience al Castello svevo
Il pop di Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe è arrivato in punta di piedi nella città dei bruzi per festeggiare quindici anni di carriera. Una tappa del tour celebrativo che ripercorre tutti i successi dei Koc, considerati i fondatori del New acoustic movement. Si parte coi brani dell’album che li ha portati alla ribalta mondiale, Quiet is the new loud, con le sofisticate melodie di cui sono intessuti i testi, racconti di amori perduti o non corrisposti, di quella magnifica illusione che si continua a cercare anche dopo che è crollata. È un amore infelice quello di Winning a battle, losing the war, perché “anche se lei non mi vuole intorno, sono in piedi per trovarla ed essere sicuro che stia bene”. E non va meglio al protagonista di Toxic girl, visto che la donna che desidera “ogni notte ne bacia uno nuovo, mai te”. Lei è sempre un po’ crudele e in The girl from back then “mi disse che non aveva nulla da offrire”. Lei diventa addirittura sprezzante in The weight of my words.
Delusioni e disillusioni popolano anche i brani dei due successivi album, Riot on an empty street e Declaration of dependence. Il titolo di Love is no a big truth è già un programma, anche perché “la passione e suo fratello odio vanno e vengono, potrebbero essere fatti per restare a lungo ma molte persone giocano a questo gioco volentieri”. La nostalgia è sempre in agguato con Second round from you, Second to numb, 24-25, Know how. Ci si emoziona con Mrs Cold, fino a chiedersi “cos’è l’amore? Era solo un gioco”, si canta in coro Misread, una delle hit più conosciute. E ci sono amanti che ancora si inseguono in Boat behind. I Kings of convenience invitano il pubblico a ballare sulle note di I’d rather dance with you, mentre qualche coppia in disparte si abbraccia, si bacia, invitata dall’atmosfera intima che si respira.

I Kings of Convenience prima del concerto
È soprattutto Erlend a coinvolgere il pubblico, lui che parla un discreto italiano per essersi trasferito in Sicilia, a Siracusa, da qualche anno. Il suo amore per lo Stivale si è concretizzato in alcune canzoni cantate in italiano e incise da solista, in procinto di diventare un album.
Il pubblico è ormai tutto in piedi, balla, intona i cori e saluta con calore la fine di un concerto intenso e partecipato, andato sold out, prodotto da Ponderosa e Archimedia e organizzato da Svevo srl.
Simona Negrelli
(le foto sono di Salvatore Serpe)